Un teatro immerso nel verde affacciato verso la “scenografia” del centro antico di Acri: è questo il luogo fisico e mentale che viene proposto dal progetto, un “fiore di pietra” sbocciato in un prato in leggero declivio. Il teatro è un monolite in cemento che si spacca come un cretto di Burri per generare percorsi urbani che evocano gli stretti vicoli del centro antico ed inquadrare i monumenti della basilica del Beato Angelo e del Palazzo San Severino. L'edificio si articola assimilando la complessità della città. Un volume che restituisce alle persone che lo attraversano la sensazione e l'emozione di trovarsi all'interno di uno spazio urbano. La sua articolazione volumetrica ruota intorno ad una piazza centrale sulla quale si affacciano l'ingresso al teatro, l'ingresso alla mediateca e la torre scenica, volume muto che parla solo attraverso la manifesta presenza della sua mole. Tutto collabora alla rappresentazione della scena urbana. Tutto è volume, tutto è piazza, tutto è contesto, tutto è architettura e paesaggio.